Grado Bovec

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Fa molto caldo e mi attendono circa 140 km per arrivare fino a Bovec. Meglio partire presto e, verso le sei e mezza, sono già in sella. Oggi è domenica e, fra due ore, per le strade di Grado andrà in onda la solita caotica ricerca di un buco dove infilare la macchina e le spiagge si riempiranno di bagnanti. 

Es ist sehr warm und auf mich warten 140 km bis Bovec. Es ist besser, früh aufzubrechen, und gegen halb sieben sitze ich bereits im Sattel. Heute ist Sonntag. In zwei Stunden werden die Straßen von Grado mit der üblichen chaotischen Suche nach einem Schlupfloch für das Auto belebt sein, und die Strände werden mit Badegästen gefüllt sein. 

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L’isola non si è ancora svegliata e sembra un piccolo paradiso. Per arrivare a Pineta non devo fare l’immancabile slalom fra i pedoni e anche la strada lungo i campeggi è insolitamente deserta. La riserva naturale della Valle Cavanata a quest’ora sembra ancora più bella e i viali alberati verso Terranova sono un sollievo anche perché il sole sprigiona già tutta la sua energia. 

Die Insel ist noch nicht erwacht und wirkt wie ein kleines Paradies. Bis Grado Pineta muss ich nicht den unvermeidlichen Slalom zwischen Fußgängern absolvieren, und auch die Straße entlang der Campingplätze ist ungewöhnlich menschenleer. Das Naturschutzgebiet Valle Cavanata erscheint zu dieser Stunde noch schöner, und die Alleen in Richtung Terranova sind eine willkommenen Erholung, auch weil die Sonne bereits ihre ganze Energie abstrahlt. 

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Quasi senza accorgermene arrivo sul ponte dell’Isonzo. Dopo circa 20 km di „prologo“, inizia il viaggio lungo il fiume della mia infanzia. Cerco di seguire gli argini ma mi devo affidare al navigatore perché i sentieri non sempre sono ben visibili e devo arrivare fino a Turriaco, per trovare un percorso ciclo-pedonale. Sono nato da queste parti eppure sto esplorando dei posti che non conosco e che imparo ad ammirare a cinquant’anni suonati. Sono questi i miracoli che sanno fare solo le due ruote! 

Fast ohne es zu merken, bin ich bei der Isonzo-Brücke. Nach etwa 20 km “Prolog” beginnt die Reise entlang des Flusses meiner Kindheit. Ich versuche, dem Flussufer zu folgen, aber ich muss mich auf mein Navi verlassen, weil die Wege nicht immer gut sichtbar sind und ich bis nach Turriaco kommen muss, um einen Rad-/Fußweg zu erkennen. Ich bin in dieser Gegend aufgewachsen, und doch entdecke ich unbekannte Orte, die ich erst im späteren Alter zu bestaunen lerne. Solche Wunder können nur die zwei Räder vollbringen! 

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A Sagrado mi ritrovo sul ponte che ho percorso mille volte in motorino in vita mia per andare a prendere il treno e così mi ritrovo a Gradisca. È il giorno del mercatino dell’usato e c’é troppa gente in giro per invogliarmi a fare una pausa. Con il pilota automatico arrivo a Capriva passando per Farra, il paese dei miei genitori. Eccomi nel Collio che in sloveno si chiama Brda. Le colline, i vigneti: quanti ricordi legati a questa Toscana in miniatura. Per evitare le strade trafficate e per godermi il panorama mi dirigo verso San Floriano del Collio e poi verso il Parco di Piuma per salire infine verso Oslavia. La salita è corta ma dura e prima di scendere incrocio un ragazzino che mi da mi coraggio: „Vai forte!“. Probabilmente lo dice a tutti i pazzi che si arrampicano su per questa stradina, ma fa comunque piacere.

In Sagrado bin ich auf der Brücke, die ich in meinem Leben schon tausendmal mit dem Moped befahren habe, um den Zug zu erwischen, und so komme ich mich in Gradisca an. Heute ist der Flohmarkttag und es sind zu viele Leute da: ich fahre lieber weiter. Als „Selbstfahrer“ komme ich über Farra, das Dorf meiner Eltern, nach Capriva. Nun bin ich in Collio, das auf Slowenisch Brda heißt. Die Hügel, die Weinberge: wie viele Erinnerungen sind mit dieser kleinen Toskana verbunden! Um die verkehrsreichen Straßen zu vermeiden und die Aussicht zu genießen, fahre ich in Richtung San Floriano del Collio und dann zum Piuma-Park, um schließlich nach Oslavia hinaufzufahren. Der Anstieg ist kurz, aber hart, und vor dem Abstieg macht ein kleiner Junge mir Mut: „BIst wirklich stark!“ Wahrscheinlich sagt er das zu all den Verrückten, die diese kleine Straße hinaufklettern, aber es macht mich trotzdem glücklich.

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Senza quasi accorgermene mi ritrovo in Slovenia ed eccomi sulla ciclabile lungo la Soča che mi farà compagnia fino a Kanal. 

Un vero spettacolo per gli amanti delle due ruote. Strada asfaltata con doppio senso di marcia e vista da mozzare il fiato grazie al verde della vallata e i colori dell’acqua. Potrei fare mille foto ma i chilometri sono tanti ed è meglio proseguire. Fa davvero molto caldo e per fortuna a Kanal trovo una fontana che mi permette di riempire le borracce e di rinfrescarmi. 

Per evitare il traffico, mi avvenuto per dei sentieri piuttosto impervi nascosti nel bosco. Anche qui mi devo affidare al navigatore e più di qualche volta spero di non essermi perso. MI tranquillizza il fatto che sto pedalando parallelamente alla statale che intravedo in fondo alla vallata. Sono in mezzo al nulla ma mi rincuora il fatto di vedere ogni tanto qualche baracca e qualche casa contadina. Dall’alto, inizio ad intravedere l’ansa del fiume ed il lago artificiale. Dopo una breve discesa, sono arrivato a Most na Soči. Qui la pausa è obbligatoria anche perché fa davvero molto caldo ma, oltre ai liquidi, servono anche zuccheri e quindi: gelato e bibita. 

In Nullkommanix bin ich in Slowenien, auf dem Radweg entlang der Soča, der mich bis nach Kanal begleiten wird. 

Ein echtes Spektakel für Radfans. Eine asphaltierte und breite Straße mit einem atemberaubenden Blick auf das grüne Tal und auf die Farben des Wassers. Ich könnte tausend Bilder machen, aber auf mich warten viele Kilometer und ich fahre lieber weiter. Es ist wirklich sehr heiß und zum Glück finde ich in Kanal einen Brunnen, an dem ich meine Wasserflaschen auffüllen und mich erfrischen kann. 

Um dem Verkehr zu entgehen, weiche ich auf ziemlich ruppige Wege im Wald aus. Auch hier muss ich mich auf das Navi verlassen, und mehr als ein paar Mal hoffe ich, dass ich mich nicht verfahren habe. Es beruhigt mich, dass ich parallel zur Landesstraße fahre, die ich am Ende des Tals erblicke. Ich befinde mich mitten im Nirgendwo, aber die Tatsache, dass ich ab und zu eine Hütte oder ein Bauernhaus sehe, beruhigt mich. Von oben erkenne ich die Flussbiegung und den Stausee. Nach einem kurzen Abstieg komme ich in Most na Soči an. Hier ist eine Pause angesagt, auch weil es wirklich sehr heiß ist. Neben Flüssigkeit wird auch Zucker benötigt, also: Eis und ein Softdrink. 

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Sono a circa 150 metri sul livello del mare e da qui la strada inizia a salire anche perché mancano ancora una quarantina di chilometri fino a Bovec che si trova a circa 440 metri di altitudine. 

I colori si fanno sempre più intensi e più belli. È uno spettacolo straordinario e ogni insenatura del fiume è un quadro da incorniciare. Poco prima di Caporetto mi trovo la ciclabile sbarrata a causa di una cantiere. Cosa fare? La statale sembra essere l’unica alternativa ma un ragazzo del posto mi spiega che posso proseguire sul lungofiume sterrato e che più avanti c’é un ponte pensile. Un minimo di avventura non guasta mai e decido di provare. Il ponte è stretto e devo spingere la bici perché sul ponte si balla che è un piacere. Arrivato dall’altra parte mi attende una scala che mi obbliga a prendere le mie due ruote in spalla. Cosa non si è disposti a fare per evitare le strade trafficate! 

Ich befinde mich etwa 150 Meter über dem Meeresspiegel, und ab hier beginnt die Straße anzusteigen: Es sind es noch etwa vierzig Kilometer bis Bovec, das etwa 440 Meter über dem Meeresspiegel liegt. 

Die Farben werden intensiver und schöner. Es ist ein außergewöhnliches Schauspiel, und jede Flussmündung ist ein Bild, das gerahmt werden sollte. Kurz vor Kobarid ist der Radweg wegen einer Baustelle gesperrt. Was nun? Die Landesstraße scheint die einzige Alternative zu sein, aber ein Einheimischer erklärt mir, dass ich am unbefestigten Flussufer weiterfahren kann und dass ich über eine Hängebrücke den Fluss überqueren kann. Ein kleines Abenteuer kann nie schaden. Die Brücke ist schmal und ich muss das Fahrrad schieben, weil die Brücke sehr wackelig ist. Auf der anderen Seite angekommen, erwartet mich eine Treppe, die mich zwingt, meine beiden Räder auf die Schultern zu nehmen. Was tut man nicht alles, um die verkehrsreichen Straßen zu meiden! 

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È l’ultima vera fatica della giornata perché, dopo aver attraversato un paio di paesini, arrivo finalmente a Bovec. Il traguardo è sulla cima di una piccola collina, ma il pensiero della doccia, della cena e del letto mi danno la dose di energia necessaria per superare questo piccolo ostacolo. 

Dies ist die letzte wirkliche Anstrengung des Tages, denn nachdem ich einige Dörfer durchquert habe, komme ich schließlich in Bovec an. Die Ziellinie liegt auf einem kleinen Hügel, aber der Gedanke an eine Dusche, ein Abendessen und ein Bett gibt mir die nötige Energie, um dieses kleine Hindernis zu überwinden. 

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