Costalunga – Nigra

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Oggi tappa di trasferimento. Il cielo sopra Canazei è sempre più azzurro, le torte della signora Marika fanno bella mostra nella sala della colazione. Cosa chiedere di più dalla vita? La buona cucina, le passeggiate lungo il torrente, il sole di queste giornate: è tempo di partire portandosi dietro dei bellissimi ricordi.

I primi chilometri sono lungo una ciclabile che si trasforma in un sentiero in mezzo ai boschi. Un paradiso per la mountainbike ma, per chi è carico come un mulo, meglio andare piano in discesa e poi, su un tratto in salita con rocce sporgenti, meglio scendere dai pedali e spingere. Fino a Vigo di Fassa posso evitare la statale che devo percorrere solo per un breve tratto fino alla galleria al cui ingresso è appeso uno striscione in onore della Fiorentina che sta preparando in Trentino la prossima stagione. Per non entrare nel tunnel, bisogna prendere una stradina con pendenze impegnative e che mi ricordano quanto sia pesante lo zaino che mi porto appresso.

Heute keine schweren Pässe. Der Himmel über Canazei wird immer blauer, die Kuchen von Frau Marika bereichern den Frühstücksraum. Was will man mehr im Leben? Gutes Essen, Spaziergänge am Fluss, Schöne Sonnentage: Es ist Zeit aufzubrechen, aber die Erinnerungen nehme ich mit. 

Die ersten Kilometer fahre ich auf einem Radweg, der in einen Weg mitten im Wald übergeht. Ein Paradies für Mountainbiker, aber mit einem Rucksack auf dem Gepäckträger ist es besser, langsam bergab zu fahren. Dann, auf einer Bergaufstrecke mit hervorstehenden Felsen, steige von den Pedalen und schiebe. Bis nach Vigo di Fassa kann ich die Landesstraße umgehen, die ich nur für eine kurze Strecke bis zum Tunnel zurücklegen muss. An dessen Eingang befindet sich ein Banner, das an den Trainingslager in Südtirol der Fiorentina erinnert. Um den Tunnel zu vermeiden, muss ich eine kleine, steile Straße nehmen. Der Anstieg lmacht mir bewusst, wie schwer der Rucksack ist. 

Tornato sulla statale, la strada si addolcisce fino a diventare un lungo falso piano negli ultimi chilometri. Poco prima di raggiungere la vetta del Passo Costalunga, mi accorgo che ci sono passato tre anni fa quando venni a fare il Sellaronda. Salendo da Bolzano, la Val d’Ega è tutta un tunnel. Ho un attimo di panico ma la mia salvezza si chiama Jessica. Vedo arrivare due ciclisti in mountainbike e chiedo se devono scendere anche loro a valle. Jessica è una guida e stanno facendo un giro nei boschi della zona ma mi consiglia di proseguire verso il passo Nigra e di scendere poi a Tires: non ci sono gallerie. Grazie Jessica! Dopo qualche curva mi accorgo di essere vicino al Lago di Carezza, un luogo idilliaco. Chiedo ad un anziano signore dove si trovi. Dovrei scendere 2 km e poi tornare indietro. “Veda lei”mi dice. “Ci penso” è la mia risposta, ma in cuor mio ho già deciso e gli ultimi dubbi spariscono dopo aver visto un ciclista che mi viene incontro con lingua a penzoloni. Tiro dritto e, dopo una ventina di chilometri raggiungo il Nigra. Niente foto di rito sotto il cartello perché non si può mettere in bacheca una cima raggiunta pedalando con il naso all’ingiù. Vedo il cartello che indica 13 tornanti ma non so cosa mi aspetta. Una delle discese più spettacolari che abbia mai visto. Finiti i tornanti si passa da San Cipriano. In mezzo al paese c’è un tratto al 20%. Pazzesco!

Zurück auf der Landesstrasse wird es leichter aber dann gibt eine leichte Steigung. Kurz vor dem Gipfel des Karerpass stelle ich fest, dass ich hier vor drei Jahren war. Von Bozen besteht das Eggental aus einer langen Reihe von Tunnels. Es wird mir schwatz vor den Augen, aber meine Erlösung heißt Jessica. Ich sehe zwei Radfahrer mit Mountainbikes und frage, ob sie auch ins Tal hinuntergehen sollen. Jessica ist eine Reiseleiterin und führt gerade eine Tour in den Wäldern. Sie rät mir, weiter zum Nigra-Pass und dann nach Tires zu fahren: es gibt keine Tunnel. Danke Jessica! Nach ein paar Kurven realisiere ich, in der Nähe des Carezza-Sees zu sein, einem sehr idyllischen Ort. Ich frage einen alten Mann, wo der See liegt. Ich sollte 2 km runtergehen und dann zurückkommen. “Bis dann”, sagt er. “Ich denke darüber nach” ist meine Antwort, aber ich habe mich bereits entschieden: Die letzten Zweifel verschwinden, nachdem ich einen Radfahrer gesehen habe, der mit hängender Zunge hochfährt. Geradeaus weiter und nach etwa zwanzig Kilometern erreiche ich den Nigra-Pass. Kein Foto, weil man keinen Gipfel preisgeben kann, der abwärts erreicht wird. Ich sehe ein Schild: 13 Kehre. Aber ich weiß nicht, was mich erwartet. Eine der spektakulärsten Abfahrten, die ich je gesehen habe. Am Ende der Kehren komme ich an San Cipriano vorbei. In der Mitte des Dorfes gibt es eine Strecke mit einem 20%igen Gefälle. Verrückt!

Ma non è finita, perché appena uscito da Tires, per evitare la galleria si va nella vecchia strada che porta a Prato all’Isarco. 7 km che dimostrano come anche una discesa possa essere spettacolare. Si scende con pendenze e curve da capogiro in una valle strettissima in cui scorre il Rio Bria. Non c’è anima viva e, soprattutto, nessuno mi viene incontro. La salita verso il Nigra partendo da Prato, metterebbe alla prova anche il più intrepido degli scalatori! 

Aber es ist noch nicht alles. Sobald ich Tires verlasse, fahre ich, um den Tunnel zu umgehen, auf die alte Straße, die nach Blumau führt. 7 km, die beweisen, dass eine Abfahrt sehr spektakulär sein kann. Ich fahre schwindelerregende Hängen und zahlreiche Kurven in einem sehr engen Tal, in dem der Braibach fließt. Eine seelenarme Gegend und vor allem kommt niemand aus der anderen Richtung: der Aufstieg zum Nigerpass kommend von Blumau würde selbst die besten Kletterer auf die Probe stellen!

Eccomi sulla ciclabile lungo l’Isarco. Ora le gallerie sono benvenute perché regalano temperature più miti in una giornata molto calda. Appena sceso a valle, sento subito la differenza sulla colonnina di mercurio e anche il fabbisogno d’acqua aumenta. La seconda salvezza giornaliera si chiama fontanella e, dopo il rifornimento, aumenta anche il ritmo. La strada è sempre in leggera salita, ma, nonostante sia carico come un mulo, riesco a tenere una media di 20 km/h. Le meraviglie della natura lasciano il posto alle perle dell’architettura. Il Castel Trostburg e la Città Alta di Chiusa con i famosi ombrelli appesi meritano una foto ma come non rimanere impressionati dalle vigne realizzate anche su pendii impossibili. Arrivo a Bressanone prima del previsto e così posso godermi il bellissimo centro storico e un pezzo della tappa del Tour de France.

Nun bin ich auf dem Radweg entlang des Eisacks. Jetzt sind die Galerien willkommen, da die Temperaturen da drinnen auch an einem so heißen Tag milder sind. Sobald es ins Tal hinuntergeht, spüre ich sofort den Unterschied an der Quecksilbersäule und auch der Wasserbedarf steigt. Die zweite heutige Erlösung ist ein Brunnen und nach dem Tanken nimmt auch das Tempo zu. Die Straße ist immer leicht bergauf, aber obwohl ich wie ein Esel beladen bin, kann ich durchschnittlich 20 km/h halten. Die Wunder der Natur weichen den Perlen der Architektur. Die Burg bei Trostburg und die Oberstadt Klausen mit ihren berühmten Schirmen sind ein Foto wert, aber wie können wir uns nicht von den Weinbergen beeindrucken lassen, die auch auf unmöglichen Hängen gebaut wurden? Ich komme früher als erwartet in Brixen an und kann so die schöne Altstadt und die Etappe der Tour de France genießen. 

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