Giovo – Jaufenpass

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Il mestiere del futuro? Il meccanico di biciclette a Bressanone, almeno durante la stagione estiva. La discesa del Tires ha dato il definitivo colpo di grazia ai freni. Le pastiglie di entrambi ed il disco posteriore vanno cambiati. Il primo meccanico: “Per stasera? Non se ne parla, forse per domani mattina dopo le 10”. Il secondo: “Ho tante bici da sistemare, torni la prossima settimana”. Il terzo: “Sono pieno, provi più avanti”. Disperato entro da Profi Bike, a due passi dalla stazione. “Sono da solo, mio figlio oggi non c’è ma vedo cosa posso fare. Torni prima delle 19”. Grazie al signor Mauro il tour non si ferma a Bressanone

Der Job der Zukunft? Der Fahrradmechaniker in Brixen, zumindest in der Sommersaison! Die gestrige Abfahrt hat den Bremsen den Rest gegeben. Die Beläge an beiden Rädern und die hintere Scheibe müssen ausgetauscht werden. Der erste Mechaniker: “Für heute Abend? Auf keinen Fall, vielleicht für morgen früh nach 10 Uhr”. Der zweite: “Ich habe viele Aufträge, komm nächste Woche wieder”. Der dritte: “Ich bin voll, versuche es später”. Verzweifelt gehe ich zu Profi Bike, nur wenige Schritte vom Bahnhof entfernt. “Ich bin allein, mein Sohn ist heute nicht hier, aber ich versuche es. Komm vor 19 Uhr wieder.” Dank Herrn Mauro macht die Tour geht weiter!

Ho trovato dimora presso l’albergo Orso Grigio ed i coniugi Hillebrand sono molto cordiali. La simpatia della signora Waltraud è contagiosa, soprattutto quando parliamo del Bayern. Sulla parete fa bella mostra un gagliardetto con cui il club bavarese ringrazia per i vent’anni di associazione. “In famiglia siamo tutti tifosi e mio marito e mio figlio vanno spesso allo stadio. Pensi che il giorno di riposo del bar è il martedì ma se il Bayern gioca di mercoledì in Champions, allora spostiamo la chiusura settimanale e così tutta Bressanone sa che quel giorno si gioca all’Allianz Arena!”.

Dopo una colazione abbondante mi metto in sella già alle 8, perché oggi sarà una corsa contro il tempo: il pomeriggio sono in arrivo degli acquazzoni. Faccio i conti senza l’oste perché la ciclabile verso Vipiteno è ovviamente in leggera salita (lo sapevo) ma è costellata di continui saliscendi che spezzano il ritmo ed il fiato. Cambiare continuamente e repentinamente dalla modalità salita alla modalità discesa non è semplice. Non sono mai stato sui Muri delle Fiandre ma adesso ho capito come mai siano così temuti. 

Ich war zu Gast beim Hotel Grauer Bär und das Paar Hillebrand ist sehr freundlich gewesen. Die Fröhlichkeit von Frau Waltraud ist ansteckend, besonders wenn wir und über den FC Bayern unterhalten. An der Wand hängt der Wimpel, mit dem sich der Verein für die zwanzigjährige Mitgliedschaft bedanken hat. “Wir sind alle große Fans. Mein Mann und mein Sohn gehen oft ins Stadion. Wissen Sie, der Dienstag ist Ruhetag für die Bar, aber wenn die Bayern am Mittwoch in der Champions League spielen, dann verschieben wir die Wochenschließung und so weiß ganz Brixen, dass in der Allianz Arena an dem Tag gespielt wird!“. 

Nach einem ausgiebigen Frühstück bin ich um 8 Uhr morgens auf dem Sattel, denn heute wird es ein Rennen gegen die Zeit: Am Nachmittag droht eine Regendusche. Ich mache die Rechnung ohne den Wirt, denn der Radweg nach Vipiteno ist leicht bergauf (ich wusste es), aber es geht ständig auf und ich kann keinen Rhythmus finden. Der kontinuierliche und abrupte Wechsel vom Bergauf- in den Bergab-Modus ist nicht einfach. Ich war noch nie in den Flandern, aber jetzt weiß ich, warum diese Anstiege so gefürchtet sind.

Arrivo a Vipiteno. La zona pedonale con l’antica Torre delle Dodici sono bellissime e poi mi verrebbe voglia di prender posto in uno dei tanti tavolini affollati della piazza centrale, ma le nuvole che incombono all’orizzonte mi obbligano a proseguire. La salita del Passo del Giovo misura 15 km. Le pendenze sono abbastanza umane e tutto il primo tratto si percorre nel bosco. Man mano che si sale si aprono degli scorci nella vegetazione e le nuvole basse lasciano, purtroppo, solo intuire delle scenografie da incorniciare. Ad un certo punto un ciclista sulla sessantina, che fa una pausa ad una fontana, mi ferma. ”Metti le mani sotto l’acqua, è freschissima”.

Ich komme in Sterzing an. Die Fußgängerzone mit dem alten Turm ist wunderschön, und dann möchte ich mich an einen der vielen überfüllten Tische des Hauptlatzes setzen, aber die Wolken am Horizont zwingen mich, weiterzumachen. Der Aufstieg zum Jaufenpass ist 15 km lang. Die Hänge sind ziemlich menschenleer und im ersten Abschnitt fährt man im Wald. Beim Aufstieg wird die Vegetation dünner und die niedrigen Wolken lassen leider nur vermuten, wie schön die Landschaft ist. Irgendwo treffe einen Radfahrer, der eine Pause an einem Brunnen macht. Er ist um die 60 und sagt zu mir: “Legen Sie Ihre Hände unter Wasser, es ist sehr frisch”.

In meno di mezz’ora mi racconta la sua vita ed è bello saper che ci sono altre persone sulla tua lunghezza d’onda: “Da giovane giocavo a calcio e tennis ma ora preferisco le due ruote. Da quando vado in bici, non ho problemi alle ginocchia ed il medico mi dice che è un’attività che fa bene al sistema cardiocircolatorio. E poi, sono sempre in mezzo alla natura. Mi sto allenando alla Maratona delle Dolomiti ma il cronometro non mi interessa, mi basta portarla a termine“. Non sempre la passione si trasmette di padre in figlio, a volte succede il contrario: “Aveva problemi ad un ginocchio e si è comprato una bici da corsa. Un giorno mi ha detto, papà vieni con me. È stato un amore a prima vista!”. Alla fine scopro che è di Berlino ma non so come si chiama. Sui passi è così: ci si incontra e ci si saluta! 

A 3 km dalla vetta si esce dal bosco ed il paesaggio sarebbe da cartolina. Le nuvole basse non consentono di vedere le vallate sottostanti e poi ci pensa il vento a rendere più dure delle pendenze che già si sono fatte più ardue. Un motociclista austriaco, dopo aver imprecato con un automobilista che ha confuso il Giovo con una corsa di rally, mi fa la foto con il cartello e poi mi consiglia di ripartire prima che inizi a nevicare! Ci manca poco.

Nach weniger als einer halben Stunde weiß ich alle über ihn. Es ist schön zu hören, dass es andere Menschen gibt, die auf deiner Wellenlänge sind: “Als junger Mann spielte ich Fußball und Tennis, aber jetzt bevorzuge ich das Radfahren. Seit ich mit dem Rad unterwegs bin, habe ich keine Probleme mit meinen Knien und mein Arzt sagt mir, dass diese Sportart meinem Herz-Kreislauf-System gut tut. Außerdem bin ich immer mitten in der Natur. Ich trainiere gerade für den „Marathon der Dolomiten“. Ich bin nicht an die Zeit interessiert, ich muss es nur zum Ende fahren. “Die Leidenschaft wird nicht immer vom Vater auf den Sohn übertragen, manchmal geschieht das Gegenteil: “Er hatte ein Knieproblem und hat sich ein Rennrad gekauft. Eines Tages sagte er mir, Daddy, komm mit mir. Es war Liebe auf den ersten Blick!”. Am Ende erfahre ich, dass er aus Berlin kommt, aber ich kenne seinen Namen nicht. So ist es auf den Pässen: man trifft sich und verabschiedet sich voneinander! 

3 km vor dem Gipfel komme ich aus dem Wald und die Landschaft wäre bildhaft. Wegen den tiefen Wolken kann man die Täler nicht bewundern und der Wind macht die bereits steilere gewordenen Hänge noch schwieriger. Ein österreichischer Motorradfahrer beschimpft einen Autofahrer, der den Jaufenpass mit einer Rallye-Strecke verwechselt hat. Der Biker ist mein heutiger Photograph und rät mir dann, los zu fahren, bevor es zu schneien beginnt! Ein Wahrsager!!

Superata la vetta, viene giù di tutto: tanta acqua ed un po’ di grandine. Fino ai mille metri, poi il cielo si schiarisce ma, due giacche e pantaloncini anti pioggia non bastano. La discesa è lunghissima. Vado piano per non patire il freddo che mette a dura prova anche polsi e cervicale. Il cartello di San Leonardo in Passiria mi sembra un’apparizione ma è tutto vero, come la doccia calda che mi consente di rinascere. 

Was ich befürchtet habe, ist eingetreten: viel Regen und ein wenig Hagel. Bis zu tausend Meter, dann öffnen sich die Wolken, aber zwei Jacken und regenfeste Shorts reichen nicht aus. Die Abfahrt ist sehr lang. Wegen der Kälte fahre ich langsam. Der Schild von St. Leonhard in Passeier wirkt wie eine Erscheinung, aber es ist alles wahr, wie die heiße Dusche, die sich wie eine Wiedergeburt anfühlt.  

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