

Come nasce l’idea di questo viaggio? Per caso, come spesso accade nella vita.
Dopo essere andato tre volte in Italia attraversando le Alpi, avevo il desiderio di viverle più intensamente, di provare a scalare passi che hanno fatto la storia del Giro e del Tour.
E proprio mentre stavo chiedendo alla fantasia di darmi un’illuminazione, è stata la televisione tedesca a darmi l’ispirazione! Su 3Sat è andato in onda un documentario sulla „Route des Grand Alpes“, un. tour percorso a bordo di una decappottabile. Partenza dal Lago di Ginevra ed arrivo a Mentone, dalle montagne al mare: il sogno di ogni ciclista.
Wie ist diese Reise entstanden? Zufällig, wie so oft im Leben.
Nachdem ich die Alpen dreimal überquert hatte, um nach Italien zu radeln, wollte ich diese Berge noch intensiver erleben und versuchen, die Pässe zu bezwingen, die in die Geschichte des Giro und der Tour eingegangen sind.
Und gerade als ich meine Phantasie zu kämpfen hatte, gab mir das deutsche Fernsehen die Inspiration! Auf 3Sat wurde ein Dokumentarfilm über die “Route des Grand Alpes” ausgestrahlt: vom Genfer See bis Menton, von den Bergen bis zum Meer – der Traum eines jeden Radfahrers.

A sentire i nomi dei passi mi sono venuti i brividi e non ho resistito alla tentazione di andare a cercare informazioni in internet. Ce la farò a scalare in una settimana alcuni miti del Tour de France? Certo, perché no? E poi, visto che sono a Mentone e che non sono mai stato sulla Riviera di Ponente, decido di prolungare il viaggio fino alle porte di Genova.
È il primo tour da solo. Come farò ad orientarmi in posti completamente sconosciuti? Il tracciato si trova in internet ma ci saranno delle indicazioni? La mia esperienza mi insegna che spesso, guarda caso proprio nei punti più critici, i cartelli sembrano svanire nel nulla e sarebbe opportuno avere delle cartine. Dopo ore ed ore di ricerche in internet, trovo la App che fa per me: Komoot. Mi consente di tenere lo smartphone in tasca perché ha a funzione „navigatore“ che mi guida grazie all’auricolare.
Il mese di luglio è il più adatto per questo tipo di viaggi. Per salire oltre i duemila metri bisogna scegliere un mese caldo ed in agosto si rischia di trovare il tutto esaurito in certi paesini di montagna. È difficile programmare le tappe a tavolino e prenotare gli alberghi, bisogna saper improvvisare e vivere alla giornata.
È arrivato il gran giorno. Prendo il treno che mi porterà da Monaco a Ginevra con cambio a Zurigo. Studio e ristudio le tappe, le altimetrie, le previsioni del tempo. Neanche mi accorgo di essere giunto a destinazione ed è già il momento di salire sui pedali.
Als ich die Namen der Pässe hörte, liefen mir sofort Schauer über den Rücken und ich konnte der Versuchung nicht widerstehen, im Internet nach Informationen zu suchen. Werde ich es schaffen, einige der Mythen der Tour de France in einer Woche zu meistern? Und da ich in Menton bin und noch nie an der Riviera di Ponente war, beschließe ich, die Fahrt bis in die Vororte von Genua auszudehnen.
Es ist meine erste „Solo-Radtour“. Wie soll ich mich an völlig unbekannten Orten zurechtfinden? Die Route kann im Internet gefunden werden, aber wird es auch Wegweiser geben? Meine Erfahrung lehrt mich, dass sich gerade an den kritischsten Stellen die Schilder oft in Luft aufzulösen scheinen, und es wäre gut, Landkarten zu haben. Nach stundenlanger Suche im Internet habe ich die richtige App für mich gefunden: Komoot. Ich kann mein Smartphone in der Tasche lassen, denn die App eine „Navigator”-Funktion hat, die mich dank des Headsets führt.
Der Juli ist der beste Monat für diese Reisen. Wenn man mehr als zweitausend Meter aufsteigen will, muss man einen warmen Sommermonat wählen, und im August können einige Bergdörfer ausgebucht sein. Es ist schwierig, die Etappen im Voraus zu planen und Hotels zu buchen; man muss improvisieren können und in den Tag hineinleben.
Es ist soweit. Ich nehme den Zug von München nach Genf mit Umstieg in Zürich. Ich analysiere immer wieder die Etappen, die Höhenlagen und die Wettervorhersagen. Ich merke nicht einmal, dass ich mein Ziel erreicht habe, und schon ist es Zeit, in die Pedale zu treten.

Raggiungo Ginevra nel primo pomeriggio e mi attendono una cinquantina di chilometri in pianura per raggiungere Thonon le Bains. Pedalo in riva al lago su una ciclabile e neanche mi accorgo di attraversare il confine fra la Svizzera e la Francia. L’ultimo tratto è quello più bello. Prima posso ammirare un susseguirsi di borghi antichi e poi, su alcuni tratti del lungo lago, attraverso i giardini delle case di chi ha il privilegio di potersi godere una vista fantastica, comodamente seduto davanti alla propria abitazione.
Ich komme am frühen Nachmittag an, und bis Thonon le Bains sind es noch etwa fünfzig Kilometer in der Ebene. Ich fahre auf einem Radweg am Seeufer entlang und merke gar nicht, dass ich die Grenze zwischen der Schweiz und Frankreich überquere. Die letzte Strecke ist die schönste. Zuerst kann ich eine Reihe von alten Dörfern bewundern, und dann fahre ich auf einigen Abschnitten des Seeufers durch die Gärten der Häuser derjenigen, die das Privileg haben, eine fantastische Aussicht von ihrem eigenen Haus aus genießen zu können.


Arrivo a Thonon le Bains. L’albergo non è in centro ma con la bici non ci sono problemi e ad ora di cena vado alla ricerca di specialità locali da mettere sotto i denti. La sera è breve perché domani posso fare colazione già alle sei ed aver così più tempo per affrontare la prima tappa.
Endlich bin ich in Thonon le Bains. Das Hotel liegt zwar nicht im Zentrum, aber mit dem Fahrrad ist das kein Problem, und zum Abendessen gehe ich auf die Suche nach lokalen Spezialitäten. Der Abend ist kurz, denn morgen kann ich schon um sechs Uhr frühstücken und habe so mehr Zeit, die erste Etappe zu überstehen.